Contatti indicibili

Museo Medievale, Bologna, 2024

Cur. Maria Chiara Wang

CONTATTI INDICIBILI, bipersonale di Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio a cura di Maria Chiara Wang, nasce come manifesto per un ritorno alla percezione, alla riscoperta di quell’insieme di sensorialità, sensibilità e istintività quali elementi fondamentali per instaurare un dialogo con l’opera; in tale scambio non servono le parole a spiegare il contenuto, occorre altresì una giusta predisposizione d’animo. L’indicibile diventa, in tal modo, il sistema entro il quale i dati sensoriali acquisiscono significato riuscendo a concepire ciò che non si lascia dire. L’atto conoscitivo che ne risulta è dinamico e aperto anche alle contraddizioni, all’inaspettato, al dissonante a ciò che si emancipa da schemi e categorie. “L’arte con la sua fisionomia plurale”[1] diventa il linguaggio che ci apre all’indicibile traducendo il pensiero in emozione.

E il contatto? È l’immediatezza, ovvero l’assenza di media tra soggetto e oggetto artistico, è l’esperienza che si ha degli altri corpi e di noi stessi nel medesimo momento, ma è anche la compressione dello spazio e del tempo come nel caso della mostra allestita presso il MuseoCivico Medievale di Bologna ove l’arte contemporanea viene affiancata ai manufatti medievali secondo un accostamento apparentemente inconciliabile, articolato e complesso reso però possibile dal tessuto delle relazioni sottese.

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