ASSENZA DI GRAVITA’
Gianluca Marziani
Assenza di gravità indica un momento di sospensione morale, la noncuranza invisibile per il dramma altrui, l’istante interiore in cui le vicende esterne scivolano via, come se non avessero peso etico e la gravità assente le conducesse fuori dal centro dell’umanità.
Giovanna Caimmi ci racconta l’immigrazione clandestina, la tragedia degli sbarchi, la paura del razzismo, le fobie populiste che attanagliano la nostra società. Ma lo fa con la qualità poetica del modus estetico più trasversale, attraverso dieci fotopitture su carta da lucido, una scultura in ceramica bianca e un video.
La scultura Maramao non muore mai rappresenta una barca di scafisti in cui gli “ospiti paganti” compaiono in modo abbozzato, come fantasmi che vengono traghettati nell’indistinto, alla deriva morale in un mondo dove l’indifferenza sommerge i singoli. Le fotopitture diventano il completamento narrativo che circonda la barca come fosse terraferma da indagare, un luogo mentale dove la vita “normale” ha qualcosa di sospeso.
Il video si intitola I movimenti di Alice: espansione e completa il percorso con un incrocio di emozioni: la recita fiabesca di un uomo, le immagini di una nave speronata, i gesti giocosi di una bambina sulla sabbia, una visione contemporanea del Pan, quattro momenti e molteplici dettagli per una videoavventura dal metabolismo pittorico. Come racconta l’artista: “Arrivano da lontano e li vediamo in lontananza, sempre se li vediamo, se non sono trasparenti. Ma nella loro vita di periferie, di Botte da orbi, di inconsce cerimonie che diventano come Barbecue du Pont Neuf, di porte da attraversare inconsiamente rituali, città vuote con palazzi rasi al suolo, la presenza del mito attraversa una socialità ancora selvatica. È la presenza di Pan, o l’assenza del giudizio, l’assenza di bene e male, in una vitalità che esperisce emozionata in prima persona, come a noi non capita mai. Loro sono il transito. Loro sono i margini del sociale”.
Le fotopitture hanno un viraggio verde che ne alza la temperatura emotiva, mentre le immerge in una sospensione gustosa dai confini alieni. Una sola, quella che riprende il tema della barca, si disseta con una densa attrazione per il bianconero modulato. Dalle fotografie a video c’è una complessità elaborativa che immerge lo spettatore in un viaggio circolare, un’esperienza narrativa che lega i mezzi lungo le forme del progetto. Superfici, colori e linguaggi si mettono in azione centripeta, mostrando i lati nascosti del proprio essere, le angolazioni poetiche dietro il dettaglio, il legame tra generi e interpretazioni. Un viaggio che coinvolge i sensi e ci lascia con l’interrogativo di cui abbiamo bisogno.