HEAVEN

Heaven. solo show, Bologna, Spazio B5, curated by Alice Rubbini. 2019

Heaven, il paradiso annunciato dal titolo, è creato attraverso la materia, attraverso la stratificazione e sovrapposizione della carta, candida, leggera e spessa, fragile e materica quanto lo stesso essere umano che aspira a questo luogo, territorio evanescente da cui mai nessuno torna, e che appartiene, forse, alla nostra rassegnata e sensibile speranza che esista davvero e che ci accolga. La figurazione è tradotta dalla sovraimpressione di una trama fotografica che definisce i contorni della realtà visiva, accompagnata nella narrazione che viene a crearsi dalla traccia della mano che segue la mente, ovvero il gesto disegna l’inquietudine dell’ignoto che si nasconde nel cuore dei pensieri.(….) Giovanna Caimmi ci consegna un paradiso che appartiene all’ispirazione e alla citazione, all’esperienza, così come al misticismo e all’incertezza, alla fragilità umana, e sempre e comunque alla storia dell’arte che l’ha formata. Ed allo stesso tempo troviamo nelle opere, nella complessità delle sue installazioni, la “messa in scena”, proprio come per un palcoscenico teatrale o un set videgrafico; ovvero sussiste una composizione, uno schema, che anche se originato talvolta dalla casualità, segue una struttura prospettica estremamente coinvolgente, anche questa parte dominante del progetto espositivo. Le sculture sono una presenza incombente e di contrasto, tra l’etereo e il corporeo, tra il greve e l’evanescente, chiaro e scuro, traccia e pigmento. Colori decisi, che mescolano la forma alla materia e la diversità delle superfici allo spazio. I video sono parte di queste, sono il supporto narrativo che crea armonia, che rende dinamico lo sguardo. Un’installazione complessa e semplice insieme, che possiamo definire come suggestione di un paradiso immaginifico, fatto ancor più di memorie, richiami letterari, poetiche attese, incanti onirici, come anche pennellate su pennellate di competenza, informazione, di studio, di messaggi e traduzioni, trasposizioni che passano dalla storia per abbracciare la contemporaneità. Un progetto che si è sviluppato attraverso la ricerca e il lavoro stesso, proprio partendo dalle sculture, passando dai video, traslati tramite l’animazione delle sculture stesse, passando poi dai frame per giungere all’immagine, al disegno e quindi al trasferimento su carta. Detto così sembra facile e immediato, ma non lo è. Heaven è un riassunto di questo percorso, lungo, meditato e metabolizzato, di cui senz’altro Bosch è il riferimento dominante ma assolutamente non unico. La ricerca e l’attenzione sempre viva spaziano e si confrontano in quella fonte inesauribile che è la storia dell’arte, nei suoi autori più particolari, come nell’evoluzione della sua esperienza e sperimentazione, nella dinamica di trasformazione del linguaggio in stile, carattere e distinzione, dei sogni in realtà, di ispirazione e vocazione in opera.

Alice Rubbini